#Loveseverin Essiccatore per vegetali

Cucinato da Barbara
Grazie alla campagna #LoveSeverin, per il mese di maggio ho potuto testare un apparecchio davvero molto utile, che sinceramente non avrei acquistato prima di averlo provato personalmente e aver quindi avuto modo di constatarne la grandissima utilità, l'essiccatore per vegetali Severin.



Ad un costo davvero contenuto, con un ridotto consumo (250W, pari al consumo di una lampadina!), decisamente silenzioso, l'Essiccatore per frutta e verdura della Severin è semplicissimo da usare, avendo un unico pulsante per farlo funzionare: acceso/spento. 


Secondo la quantità di cibo da essiccare, è possibile utilizzare una sola delle cinque griglie oppure molteplici fino a cinque griglie alla volta. La distanza fra le griglie di essiccazione può essere regolata in due modi, per mezzo delle linguette spaziatrici incorporate all’anello esterno: per aumentare la distanza fra le griglie, le linguette devono essere poste in linea verticale; l’allineamento in orizzontale delle linguette, invece, riduce la distanza fra le griglie.

Gli alimenti o gli ortaggi da essiccare dovrebbero essere maturi, freschi, sani e puliti. Gli alimenti secchi conservano il loro sapore e il loro valore nutritivo e non perdono il loro contenuto minerale. Dopo l’essiccatura, gli alimenti possono essere conservati facilmente anche per lungo tempo.

Quando essiccate della frutta, eliminate sempre tutto il torsolo, il gambo e il nocciolo (tranne che per le ciliegie). L’utilizzo del succo di limone prima del processo di essiccazione impedirà che si alteri la colorazione del frutto (diventando di colore scuro).


L'unico consiglio che mi sento di poter dare è di osservare il grado di essiccazione (le griglie ed il coperchio sono trasparenti e comunque quest'ultimo si può togliere temporaneamente per meglio valutare) e se vi accorgete che i vegetali posti nelle grate in basso sono più asciutti di quelli in alto (l'essiccatore Severin emette aria tiepida dal basso), scambiate la posizione delle griglie!

Ho inaugurato il mio Essiccatore per vegetali Severin con le fragole, che già avuto modo di gustare nel muesli e che utilizzerò anche per dei muffins alla fragole e come mi è stato suggerito, per infusi e liquori.


Ma la lista delle preparazioni che ho intenzione di fare è davvero lunga... preparato per brodo granulare, farina di baccelli di piselli, preparato per minestrone essiccato, pomodorini essiccati sott'olio, polvere di funghi, farina di zucca, farina di fragole... 

Il tramezzino dell'Alfiere

Cucinato da Barbara
Adoro i salumi e quando sono certa della provenienza italiana delle carni e della loro bontà, come nel caso del Salumificio La Rocca di Castell'Arquato, non li faccio mai mancare sulla mia tavola.


Per preparare questi gustosi tramezzini, avrete bisogno di:
150g fette di pan carrè integrale
100g di salame Alfiere tagliato sottile
50g di pistacchi
150g di foglie di spinaci novelli
pepe nero
burro q.e.

Tostare leggermente le fette del pan carrè e tagliarle in triangoli.
Spalmare da un lato con un velo di burro e comporre i tramezzini con il salame, gli spinaci ed i pistacchi e terminando con una spolvera di pepe.

Chiudere i tramezzini e servire!

I salami del Salumificio La Rocca sono caratterizzati da materie prime sceltissime, dal loro involucro di budello naturale, che con la sua parte grassa rallenta l'essiccazione della carne macinata e questo fatto consente una stagionatura lunga che varia a seconda della pezzatura del salame, pur mantenendo una buona morbidezza dell'impasto ed una buona omogeneità di essiccazione fra l'interno e la parte esterna del salame.

Una particolarità dei salami la Rocca è di contenere poche spezie e poco sale e ciò rende il loro sapore più dolce e delicato, per i palati più raffinati.

La ricetta partecipa al contest Fantasia in cucina con i salumi La Rocca.



Torta salata di spinaci or Easy spinach pie

Cucinato da Barbara
Ho visto la foto della ricetta di una torta salata arrotolata sul mensile Sale e pepe di aprile, ma ho dimenticato la rivista sul treno e non avendo letto ingredienti e preparazione, l'ho dovuta reinventare. Mi sono quindi lasciata ispirare dalla Spanakopita descritta dallo Chef Jean-Michel Carasso nel suo bel libro "La cucina greca", ricetta che potete leggere anche nel suo blog Cucinare Lontano.


Per realizzare questa torta salata di spinaci ho utilizzato:
500g di pasta phillo integrale
1kg di spinaci lavati e mondati dai gambi
2-3 cipollotti 
500g di ricotta
200g di feta
2 uova
olio extravergine d'oliva
sale 

Stufate i cipollotti tritati in poco olio, aggiungete gli spinaci e portate a cottura, salando in ultimo.

Lasciate raffreddare gli spinaci, poi tritateli al coltello e mescolateli alla ricotta, alla feta sbriciolata, aggiungendo anche le uova leggermente sbattute in precedenza.

Prendete quindi un foglio di pasta phillo e spennellateli con un poco d'olio extravergine d'oliva,  capovolgetelo disponetevi su un lato l'impasto di spinaci. Arrotolate su se stesso il foglio e disponetelo in una tortiera partendo dal centro e proseguendo con i fogli successivi a chiocciola.

Cuocete in forno a 180° per 40-45 minuti e servite tiepida o fredda.

Pronti in tavola!

Le informazioni nutrizionali del piatto

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